Quanto costa l'Università? Tutto quello che devi sapere sulle spese universitarie

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Quanto costa l’Università?
I concetti più importanti da sapere sui costi dell’Università

Tempo di lettura: circa 6 minuti

  • Le tasse variano in base al tipo di Università (pubblica, privata, telematica) e alla regione. Vanno dall’esenzione per famiglie con ISEE basso agli oltre 4 mila euro all’anno per le Università private.
  • Per l’affitto di una stanza singola si va dai 400 ai 600 euro al mese in base alla città. Per il vitto il range è tra i 300 e i 500 euro al mese, in base alla città e alle abitudini alimentari.
  • Gli abbonamenti per i trasporti urbani variano tra i 100 e i 200 euro all’anno. Mentre per gli spostamenti interurbani si va da 500 ad oltre 1.000 euro in base alla distanza e al mezzo scelto.
  • Le borse di studio possono coprire una parte significativa delle spese: fino a 7.072,10 euro per i fuori sede; 4.132,85 euro per i pendolari, 2.850,26 euro per chi vive in sede. E l’importo può aumentare fino a 8.133 euro per gli studenti con basso reddito.

Quando si decide di iniziare un percorso universitario, una delle domande principali che si pongono studenti e genitori è: "Quanto costa l'Università?". Questo è un fattore fondamentale da valutare, soprattutto per effettuare un calcolo accurato delle spese, poiché i costi possono variare notevolmente in base al tipo di istituzione, al corso di laurea, alla sede e alla situazione economica dello studente.

In Italia, le spese universitarie si dividono in diverse categorie, ognuna con costi specifici.

In questo articolo, analizzeremo i costi principali e più consistenti nella vita degli studenti universitari, incluse le spese dirette e indirette legate alla frequenza universitaria. Che si tratti di un'Università tradizionale o telematica, pubblica o privata, conoscere le spese è essenziale per pianificare al meglio il tuo percorso accademico.

Costi diretti Università: tasse e spese aggiuntive

Tasse di iscrizione

Le tasse di iscrizione rappresentano una delle principali componenti dei costi diretti legati alla frequenza universitaria in Italia. Questi importi variano notevolmente in base al tipo di Università (pubblica o privata) e alla regione in cui si trova l'ateneo. 

Nelle Università pubbliche le tasse sono generalmente calcolate in base all'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) della famiglia dello studente.

Ad esempio, gli studenti con un ISEE inferiore a 22.000 euro possono beneficiare dell'esonero totale dalle tasse universitarie, grazie alla "no tax area" introdotta nel 2017. Per redditi fino a 30.000 euro, sono previste riduzioni significative delle tasse.

Secondo quanto riportato da Virgilio Scuola, nel Nord Italia le Università pubbliche (come quelle di Milano, Pavia e Varese) hanno tasse medie annuali che possono superare i 2.000 euro. Al contrario, nelle Università del Sud (come Catania, Messina e L'Aquila), i costi risultano generalmente più contenuti. 

Le Università private, invece, hanno tasse mediamente più elevate, con un costo annuo medio di circa 4.427 euro.

Anche le Università telematiche riconosciute dal MIUR prevedono costi di iscrizione variabili: generalmente si collocano in una fascia intermedia tra quelle pubbliche e private, con una media compresa tra i 2.000 e i 3.500 euro annui, come riporta AteneiOnline. Spesso offrono una maggiore flessibilità nei pagamenti e, in alcuni casi, convenzioni con enti e aziende che permettono di ridurre le spese per determinate categorie di studenti.

Materiale didattico e laboratori

Oltre alle tasse di iscrizione, gli studenti devono considerare vari costi aggiuntivi strettamente legati alla frequenza delle lezioni. 

Una delle spese più rilevanti, da includere nel calcolo delle spese universitarie, è quella per il materiale didattico, per cui le stime indicano che può arrivare fino a 700 euro all’anno se si considerano anche acquisti a lungo termine come un computer.

In aggiunta, alcuni corsi di laurea prevedono la partecipazione a laboratori o attività pratiche, che possono generare ulteriori costi. Questi variano in base al corso di studi e all'ateneo; a volte sono inclusi nella retta annuale - altre vengono richiesti come tasse separate.

Per quanto riguarda le Università online, possono esserci costi aggiuntivi come tasse d'esame o per servizi extra, non sempre inclusi nel pacchetto base della retta annuale.

EXTRA TIP:

Acquistare libri di seconda mano o sfruttare i servizi di prestito online delle biblioteche universitarie può essere un buon modo per risparmiare sul materiale didattico. Inoltre, molti corsi universitari offrono risorse online gratuite che puoi utilizzare per studiare.

Se stai pensando a come mantenerti, scopri di più su come iniziare a lavorare durante l’Università.

Costi universitari indiretti: vitto, alloggio e trasporti

Vitto e alloggio

Le spese per il vitto e l'alloggio rappresentano alcune delle voci più significative per gli studenti universitari, soprattutto per coloro che vivono fuori sede

L’affitto di una stanza, sia singola che doppia, costituisce una delle spese più onerose.

Ad esempio, secondo i dati di StudentsVille, a Milano il costo di una stanza singola può superare i 600 euro al mese. A Roma e Bologna, i prezzi sono leggermente inferiori, variando tra i 500 e i 600 euro al mese.

Anche il vitto incide notevolmente sul bilancio. La spesa mensile per il cibo varia in base alla città e allo stile di vita. A Milano, ad esempio, può arrivare fino a 500 euro al mese, mentre a Bologna si aggira intorno ai 400 euro.

Le differenze territoriali influenzano significativamente le spese complessive. Gli studenti del Nord Italia tendono a spendere di più rispetto a quelli del Centro o del Sud. Per esempio, secondo l’Ansa, la spesa annua media di uno studente fuorisede al Nord può raggiungere i 19 mila euro, mentre al Centro è di circa 17 mila euro e al Sud scende fino a 14 mila euro.

EXTRA TIP:

Se desideri ridurre i costi legati alla vita universitaria, considera la possibilità di trovare alloggi in condivisione con altri studenti. Le spese per affitto e vitto si abbassano significativamente e puoi anche cercare offerte su piattaforme per studenti, che talvolta offrono abbonamenti ai mezzi pubblici o a spese collettive.

Trasporti e altre spese

I costi dei trasporti rappresentano un'altra voce di spesa importante per gli studenti universitari. Gli studenti fuorisede che viaggiano regolarmente tra la città universitaria e la loro residenza di origine devono considerare le spese di trasporto interurbano, che possono variare significativamente in base alla distanza e al mezzo di trasporto scelto.

Un abbonamento annuale per i trasporti ferroviari può avere costi molto diversi a seconda della regione, con differenze che possono superare i 1.000 euro all’anno tra le regioni più costose e quelle più economiche.

Anche gli spostamenti urbani quotidiani all'interno della città universitaria rappresentano una spesa non trascurabile. La maggior parte delle città italiane offre abbonamenti agevolati per studenti sui mezzi pubblici (autobus, tram, metropolitane), con tariffe che variano sensibilmente da città a città. 

A Milano, ad esempio, l’abbonamento annuale ATM per studenti costa circa 200 euro, mentre a Roma varia in base all’ISEE. Città più piccole, come Bologna, offrono abbonamenti gratuiti per studenti, anche grazie a convenzioni con le università locali.

Va considerato, inoltre, che in alcune città è diffuso l’uso della bicicletta o dei servizi di sharing mobility (come monopattini o bici elettriche), che possono rappresentare alternative economiche o complementari al trasporto pubblico, ma che comportano comunque un costo mensile variabile.

Non possono essere trascurate neanche le spese per il tempo libero, lo sport e la cultura, che possono arrivare a rappresentare una parte significativa del budget: le stime si aggirano intorno ai 9.025 euro per l’intero ciclo di studi.

Quante sono le spese universitarie?

Infine, le spese condominiali e le bollette aggiungono ulteriori costi. Uno studente fuorisede deve prevedere almeno 80 euro al mese per queste spese, oltre al canone di affitto.

Come ridurre i costi universitari?

Borse di studio

Le borse di studio rappresentano uno dei principali strumenti di supporto finanziario per gli studenti universitari in Italia. Questi contributi sono erogati da diverse entità, tra cui il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e altre istituzioni.

Per l’anno accademico 2025/2026, il MUR ha incrementato gli importi delle borse di studio. Gli studenti fuori sede possono ricevere fino a 7.072,10 euro, mentre gli studenti pendolari possono beneficiare di 4.132,85 euro e quelli in sede di 2.850,26 euro.

Inoltre, per gli studenti con minori possibilità economiche, l’importo della borsa di studio può essere maggiorato fino a 8.133 euro.

Ma anche le Università e altri enti offrono borse di studio. Consulta il sito web del tuo ateneo per scoprire le diverse agevolazioni a cui puoi avere accesso.

Agevolazioni fiscali e altri aiuti economici

Oltre alle borse di studio, gli studenti universitari possono accedere a diverse agevolazioni fiscali e altri tipi di aiuto economico. 

Ad esempio, le spese per la frequenza universitaria possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi, in conformità con le normative fiscali vigenti.

Le detrazioni includono le tasse universitarie, il materiale didattico e altre spese correlate agli studi.

Gli studenti possono inoltre beneficiare di agevolazioni per il diritto allo studio, come l’esonero dalle tasse universitarie per coloro che hanno un ISEE inferiore a un certo limite. 

Per l’anno accademico 2025/2026, i limiti massimi dell’ISEE e dell’ISPE sono stati aumentati per ampliare la platea dei beneficiari, con un ISEE massimo di 27.948,60 euro e un ISPE massimo di 60.757,87 euro.

Infine, altri aiuti economici possono provenire da fondazioni e associazioni private che offrono borse di studio e contributi economici agli studenti meritevoli o in condizioni economiche disagiate. Queste opportunità variano in base alla regione e alle specifiche iniziative locali.

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